Basket Pieve ’94 vs Vigor Basket Conegliano 79-73 (26-18; 48-45; 63-63)

Basket Pieve ’94: Abramo 2, Zuan 12, De Lorenzi, Manarin, Pozzobon 4, Benedet 14, Bortolini L. 9, Bortolini Marco 13, Fabbro 11, Pagotto 14. All. Gai/Casagrande.

Vigor Basket Conegliano: Prandini 20, Ndiaye 17,Scimone 3, Casagrande, Piovesana, Michelin 5, Bandiera 11, Ganna 7, Bosco 5, Negro, Zanchetta, D’Ambrosio 5. All. Fuser/Guzzonato/Sanson.

Note: Pieve TL 17/26, T3pti 8 (3 Bortolini M., 2 Zuan, 2 Fabbro, 1 Pagotto). Uscito per falli Pozzobon. Conegliano TL 4/6, T3pti 11 (6 Prandini, 1 Bosco, Ndiaye, Bandiera, Michelin, Scimone). Uscito per falli D’Ambrosio.

Arbitri: Gavagnin e Naletto.

Le condizioni, non propriamente esaltanti, con cui noi e Pieve ci siamo approcciati a questo derby erano le medesime. Il derby del prosecco svampito dalla delusione di una classifica deficitaria ed al di sotto delle aspettative di entrambe. Una classifica che non mente, però. In riva al Soligo si sono giocati la carta della scossa col cambio in panchina esattamente una settimana prima. In via Filzi si continua invece a puntare sulla bontà di un gruppo e di uno staff che non hanno mai lesinato in termini di impegno e volontà.

Ha vinto Pieve. Merito del neo coach Gai? Forse. In qualche modo ha di sicuro rivitalizzato il gruppo. Demerito dei nostri? Forse. Perché questa sconfitta finisce nella raccolta delle vittorie a portata che non abbiamo saputo gestire. La trama? Sempre quella. Inizio equilibrato, strappo avversario, recupero difficoltoso, aggancio e sorpasso, buio e referto giallo. Sì perché in un tesissimo quarto quarto iniziato in parità, in cui nei primi sei minuti il canestro si è ristretto, la sesta tripla di Prando e Ganna segnavano un insperato quanto illusorio sorpasso. Ma a quel punto la luce non si è forse spenta, ma dannatamente smorzata. E il sessantanovesimo punto messo a segno da Zuan ha indirizzato il risultato, nel rispetto della tradizione. Poi Marco Bortolini ha fatto il resto.

Non so quante volte l’ho scritto e lo ripeto anche stavolta: peccato. E pur dando il giusto merito all’avversario, nulla mi toglie le nostre colpe dalla testa. Gli “occhi della tigre” sono rimasti nel film, ma la realtà dice chiaramente che ci stiamo invischiando nel fondale. I playoff si allontanano, i playout ci attirano come le sirene con Ulisse.

Tappiamoci le orecchie. Tappiamoci il naso. Guardiamo avanti. Con fiducia, sempre e comunque!

Forza fioi!

Forza Vigor!